25 Settembre

25 anni di Google, dalla Ricerca all'Intelligenza Artificiale

Scritto da 

Buon Compleanno BigG! Oggi 27 settembre 2023, Google celebra un quarto di secolo dalla sua nascita, ma a scanso di equivoci, la data è stata più volte cambiata, arrivando a questa nel 2005, una scelta simbolica da parte della stessa Google, infatti Larry Page e Sergey Brin registrarono il dominio il 15 settembre 1997, mentre la società nacque ufficialmente il 4 settembre 1998, risolvendo una delle esigenze più urgenti dell’epoca, ovvero fare un po’ di ordine alla confusione presente online.

 

Google: storia e curiosità, dalla nascita al significato del nome Google

Larry Page, al tempo dottorando presso l’Università di Stanford, rimase affascinato dall’idea di riuscire a collegare matematicamente le singole pagine web, in modo che l’utente riuscisse a ricavare preziose informazioni percorrendo la ricerca a ritroso.

Questa idea si tramutò, nel 1995, in un progetto di ricerca, soprannominato BackRub, a cui iniziò a partecipare attivamente anche Sergey Brin. I due quindi svilupparono un algoritmo di page rank, in modo tale da ordinare per importanza i vari indirizzi trovati da BackRub. A differenza di tutti gli altri motori di ricerca allora esistenti, che ordinavano le pagine in base al numero di volte che la parola cercata era contenuta nella stessa, quello ideato da Page e Brin invece disponeva le pagine per numero di collegamenti.

Inizialmente infatti l’idea era quella di creare un portale che potesse aiutare gli studiosi a reperire tutti i documenti in uno spazio digitale potenzialmente infinito, in seguito poi il progetto si è allargata con l’intento di creare una biblioteca digitale potenzialmente estendibile ad ogni ambito. Da questo presupposto è stato coniato il nome Google, ispirato a “googol” un termine inventato dal matematico Edward Kasner per indicare un numero seguito da 100 zeri.

La rete, in quegli anni, si stava popolando di informazioni di tutti i generi, rendendo molto complesso per gli utenti trovare quello di cui avevano bisogno. Anche se esisteva già un motore di ricerca, questo non era capace di fornire dei risultati che seguissero dei criteri specifici.

Allora i due ebbero un’intuizione, ovvero la creazione di un algoritmo capace di analizzare la rete e ordinare le varie pagine web, basandosi sulla qualità e sul numero dei link ricevuti. Gli utenti, dunque, ricevevano dei risultati precisi e validi, partendo da quello più importante.

Denominato “PageRank”, questo algoritmo si dimostrò superiore rispetto ai metodi precedenti. Fu un’idea di enorme successo, che rese Google, sin da subito, il motore di ricerca preferito dagli utenti, che convinse i proprietari delle pagine web a fare qualsiasi cosa, anche investire grandi somme di denaro, pur di apparire nelle prime posizioni dei risultati.

Tuttavia, rapidamente esso superò la capacità finanziaria dell’università. Pertanto, i due iniziarono a sviluppare il loro progetto nella stanza di Larry, cercando finanziamenti da potenziali investitori e operando con risorse molto limitate. David Filo, il fondatore di Yahoo, consigliò loro di non cedere il loro lavoro. Seguendo questo consiglio, decisero di fondare Google Inc. in un garage a Menlo Park, California. Dopo il rilascio del prototipo del motore di ricerca, guadagnarono rapidamente l’interesse delle grandi aziende tecnologiche, dei media e del pubblico, anche se forse non avevano previsto che Google avrebbe festeggiato il suo 25° anniversario. In soli due anni, il progetto evolvette dalla versione “beta” alla versione definitiva, trasferendo il suo ufficio, dopo un breve periodo a University Avenue a Palo Alto, alla sua attuale sede di Mountain View. Tre anni dopo il suo debutto, nel 2000, Google gestiva 100 milioni di richieste al giorno e nel 2001 aggiunse il supporto per altre 40 lingue oltre all’inglese.

Nel 1998, con un investimento iniziale di 100.000 dollari, Page e Brin fondano ufficialmente Google Inc. Molti sono scettici riguardo alle prospettive di questo nuovo motore di ricerca. Ma ben presto, grazie all’efficacia dell’algoritmo PageRank, Google si fa notare, offrendo risultati di ricerca più pertinenti rispetto ai concorrenti.

preview *Dipendenti che cantano "Buon Compleanno Google" (per pochi)

AdWords: la “gallina dalle uova d’oro” di Google

Con l’esplosione della dot-com bubble negli anni ’90, Google si espande rapidamente, Page e Brin decisero di ampliare le possibilità di monetizzare, andando ad introdurre nel motore di ricerca degli annunci pubblicitari targettizzati, che si basavano sulle ricerche degli utenti.

Nel 2000, l’azienda lancia AdWords, un sistema di pubblicità che permette alle aziende di pubblicizzare i loro prodotti e servizi a milioni di utenti. Questa sarà una delle principali fonti di guadagno per Google.

Tuttavia, la visione di Google va oltre la semplice ricerca. Nel 2004, l’azienda lancia Gmail, un servizio di posta elettronica che rompe gli schemi offrendo 1GB di spazio, una quantità impensabile per l’epoca. Lo stesso anno, Google si quota in borsa, raccogliendo 1,67 miliardi di dollari e valutando l’azienda a 23 miliardi di dollari.

Sempre nel 2004, Google arriva a Wall Street, con un valore di 85 dollari ad azione, segnando così l'ascesa della compagnia a livello globale.

 

Android, gli smartphone e l’utente sempre connesso a Google

Il 17 agosto 2005 Google acquisiva Android concludendo uno delle scelte più importanti dell’azienda di Mountain View

Come molte aziende in forte espansione, Google non sfugge alla regola secondo la quale è meglio comprare qualcosa di già pronto, piuttosto che mettersi a farlo da sé, il tempo è denaro infondo. Acquisisce nel tempo diverse start-up, nel 2005, ad esempio, acquista Android, che diventerà il sistema operativo mobile più diffuso al mondo. Nel 2006, un altro colpo da maestro: l’acquisto di YouTube, la piattaforma di condivisione video.

Sempre nel 2006, la parola “google” guadagna un posto nell’Oxford Dictionary, non solo come nome, ma anche come verbo, indicante l’atto di cercare online, indipendentemente dal motore di ricerca impiegato. La conferma della posizione dominante del brand, alla Coca Cola insomma. Quell’anno vide anche la nascita di Google Trends, uno strumento che consente agli utenti di osservare l’evoluzione delle ricerche globali.

 

Arriva l’ecosistema Google 

Oltre agli acquisti, Google lancia prodotti innovativi come Google Maps (2005), Google Chrome (2008) e Google Drive (2012). Ogni nuovo prodotto sembra seguire la missione dell’azienda: “Organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili”.

Ma con la crescita, emergono anche critiche e sfide. Preoccupazioni sulla privacy, monopolio e pratiche anticoncorrenziali sono al centro di numerosi dibattiti. Tuttavia, nonostante le controversie, Google continua a prosperare.

 

La nascita di Alphabet

Nel 2015, l’azienda subisce una grande ristrutturazione e diventa parte di Alphabet Inc., una holding che controlla diverse aziende, tra cui Google. Questa mossa permette a Google di concentrarsi sulle sue core competencies, mentre altre aziende sotto Alphabet esplorano aree come la salute, l’automazione e l’energia.

Oggi, Google è molto più che un motore di ricerca. È un’entità che ha un impatto su quasi ogni aspetto della nostra vita digitale. Dal sistema operativo dei nostri telefoni, alla guida in città, passando per la visione di video online e l’utilizzo di strumenti di produttività, la presenza di Google è pervasiva.

L'obiettivo è migliorare le app del gruppo, dalle Mappe a YouTube, con le recenti innovazioni della tecnologia, in primis l'Intelligenza Artificiale. Come ha scritto all'inizio di questo mese il Ceo di Google, Sundar Pichai: «è un enorme privilegio raggiungere questo traguardo, e non l'abbiamo fatto da soli. Possiamo essere un'azienda tecnologica, ma Google è quello che è oggi grazie alle persone: i nostri dipendenti, i nostri partner e, soprattutto, tutte le persone che utilizzano i nostri prodotti» chiude una nota della società.

 

Il Futuro di Google parte dall’IA

La prossima sfida di Google è avere un ruolo da protagonista nel campo dell'intelligenza artificiale generativa dopo l'arrivo del ciclone ChatGpt, da alcuni soprannominato il killer di Google per il modo in cui risponde alle domande degli utenti bypassando i motori di ricerca. Per tutta risposta la società californiana ha lanciato Bard, il suo chatbot di intelligenza artificiale e sta implementando gradualmente l'IA in tutti i suoi prodotti, investendo energie e soldi. La concorrenza è forte e arriva da rivali del calibro di Microsoft (che ha investito in ChatGpt), Meta e Amazon solo per citarne alcuni. A riprova di quanto la competizione sia sentita, di recente il Wall Street Journal ha scritto che il co-fondatore della società Sergey Brin, ritiratosi nel 2019, sia rientrato in Google per lavorare con i ricercatori sullo sviluppo dei nuovi sistemi di IA.

"Con l'intelligenza artificiale abbiamo l'opportunità di fare cose che contano su scala ancora più ampia - sottolinea Sundar Pichai - Stiamo appena iniziando a vedere di cosa è capace la prossima ondata tecnologica e quanto velocemente potrà migliorare. Tuttavia - conclude - c'è molto altro ancora da fare. Nel corso del tempo, l'IA rappresenterà il più grande cambiamento tecnologico a cui assisteremo nella nostra vita, più grande di Internet stesso".

La storia di Google è una testimonianza del fatto che con una grande idea, determinazione e innovazione, è possibile trasformare un piccolo progetto in un garage in uno degli imperi tecnologici più potenti e influenti al mondo.

Senza Gmail, Maps e YouTube, molto probabilmente, ci sentiremmo persi. Ancora auguri Google!

 

Bonus SEO: come funziona l’algoritmo di Google

A parte la cronistoria di questa magnifica realtà imprenditoriale, non potevamo trascurare la tecnica e quindi fare un breve accenno a quello che succede dietro le quinte della Ricerca Google. L’algoritmo di ricerca di Google è estremamente complesso e si evolve costantemente. Il suo obiettivo principale è fornire agli utenti i risultati di ricerca più pertinenti e utili in base alle loro query. Mentre i dettagli specifici e le metriche esatte dell’algoritmo sono tenuti segreti da Google per prevenire tentativi di manipolazione, sappiamo che si basa su centinaia di segnali e fattori.

Ecco una panoramica di come funziona:

  1. Crawling: Google inizia il processo attraverso i crawler (come Googlebot), che “esplorano” il web alla ricerca di nuove pagine e informazioni. Queste informazioni vengono recuperate e aggiunte all’indice di Google.
  2. Indicizzazione: Una volta che una pagina web viene scoperta, viene analizzata e memorizzata in un enorme database chiamato indice. Questo indice è come un gigantesco catalogo di librerie dove Google conserva una copia di ogni pagina web che considera di valore.
  3. Elaborazione della query: Quando inserisci una domanda o una parola chiave nel motore di ricerca, Google estrae le informazioni pertinenti dal suo indice.
  4. Ranking: Google ordina le pagine nell’indice in base alla loro pertinenza rispetto alla query dell’utente. Questa classifica si basa su centinaia di segnali, tra cui:
    • Rilevanza del contenuto: Google analizza il contenuto delle pagine web per vedere in che misura corrispondono alla query dell’utente.
    • Qualità dei contenuti: Google valuta la qualità, l’originalità e la freschezza dei contenuti.
    • Link esterni: I link che puntano a una pagina da altri siti web possono influenzare la sua autorità e rilevanza.
    • Usabilità mobile: La compatibilità e l’usabilità di un sito su dispositivi mobili influenzano anche il ranking.
    • Velocità di caricamento della pagina: Le pagine che si caricano più velocemente hanno spesso un vantaggio nel ranking.
    • Comportamento dell’utente: Google può anche prendere in considerazione segnali come il tasso di rimbalzo, il tempo trascorso sulla pagina e le interazioni degli utenti.
    • Fattori di personalizzazione: Questi includono la storia delle ricerche dell’utente, la sua posizione geografica e molte altre variabili personalizzate.
  5. Presentazione dei risultati: Una volta determinato il ranking, Google presenta i risultati all’utente, mostrando spesso ciò che ritiene più pertinente e utile in cima alla pagina.

Google aggiorna regolarmente il suo algoritmo per migliorare la qualità dei risultati di ricerca e per adattarsi ai cambiamenti del web e alle nuove tattiche di ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO). Alcuni di questi aggiornamenti sono minori, mentre altri, come Panda, Penguin e BERT, hanno avuto un impatto significativo sul panorama della ricerca.

Ovviamente siamo stati molto sintetici su un argomento vasto e complesso come l’Ottimizzazione per i Motori di Ricerca, la SEO infatti è una disciplina multiforme ed in continua evoluzione, anche noi abbiamo i nostri segreti industriali. Però potresti averne un assaggio qualora decidessi di affidarti a noi per progettare le strategie e lanciare le campagne di digital marketing per la tua azienda!

 

Se l'articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social preferiti, seguimi e non perderti i prossimi interessanti argomenti! Puoi anche lasciare un commento per farmi sapere cosa ne pensi.

 

Se vuoi approfondire la questione, devi solo fare due chiacchere con me.

 

CONTATTAMI

 

 

Letto 1966 volte Ultima modifica il Mercoledì, 27 Settembre 2023 13:17
Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.